IL DISTRETTO TARTUFIGENO
Negli anni ’60 intorno a San Miniato prende progressivamente forma il distretto tartufigeno. Il tartufo bianco di San Miniato inizia ad acquistare notorietà non solo fra gli addetti del settore, che riconoscono la zona come la più produttiva d’Italia, ma anche presso il pubblico. Principale veicolo è la Mostra Mercato del Tartufo Bianco, terza in Italia dopo quelle di Alba e di Acqualagna, che vede la sua prima edizione nel 1969. Sarà presto seguita da feste minori a Balconevisi, Corazzano, La Serra, i piccoli borghi rurali dove è nata la cerca del tartufo. Fra gli anni ’80 e ’90, il distretto si allarga ad altri territori vocati delle Colline samminiatesi: Forcoli nel comune di Palaia, Montaione, Certaldo, Volterra.
Con l’approvazione della legge nazionale 752/1985, i cercatori del territorio si uniscono in associazioni. San Miniato è la prima nella regione ad avere la sua Associazione Tartufai nel 1982. Il ruolo dell’associazione in partecipazione ai lavori preparatori della legge regionale 58/1988, e che istituì le quattro aree di produzione del tartufo bianco delle Colline Samminiatesi, delle Crete Senesi, del Casentino e del Mugello, favorisce una diffusione di competenze e incrementa la professionalizzazione del settore. L’associazione è anche responsabile della formazione di nuovi tartufai e assiste nella ricezione del patentino fondamentale per svolgere la pratica.
Nel 1990 San Miniato è fra i dieci soci fondatori dell’Associazione Nazionale Città del Tartufo, di cui ora fanno parte oltre 60 città, fra cui Palaia, Montaione, Montespertoli e Volterra delle Colline Samminiatesi. L’associazione ha il merito di aver intrapreso una rete di collaborazioni per formulare una proposta di riconoscimento della “cerca e cavatura del tartufo” a patrimonio immateriale dell’umanità, riconosciuta dall'UNESCO nel 2021.
Nel 1990 San Miniato è fra i dieci soci fondatori dell’Associazione Nazionale Città del Tartufo, di cui ora fanno parte oltre 60 città, fra cui Palaia, Montaione, Montespertoli e Volterra delle Colline Samminiatesi. L’associazione ha il merito di aver intrapreso una rete di collaborazioni per formulare una proposta di riconoscimento della “cerca e cavatura del tartufo” a patrimonio immateriale dell’umanità, riconosciuta dall'UNESCO nel 2021.