LA NASCITA DEL COMMERCIO
A inizio secolo la cerca si va diffondendo capillarmente nelle campagne del comune e il tartufo bianco si consuma nelle trattorie locali, ma non esiste ancora la specializzazione commerciale. Sono i commercianti piemontesi, attratti dalla fama crescente di questa nuova area tartufigena, che assorbono la ricca produzione e la rivendono come tartufo di Alba. E lo stesso fanno anche alcuni commercianti fiorentini e milanesi.
Si deve alla famiglia Gazzarrini di Balconevisi, negli anni ‘20 del ‘900, il passaggio dal periodo pionieristico a una vera e propria organizzazione di impresa commerciale. Il giovane Eugenio Gazzarrini gestiva in quegli anni la fornace di famiglia, era dotato di spirito d’iniziativa e, osservando il traffico proveniente da Alba, si rese conto che vi era un ampio spazio di mercato. Costruendo sapienti relazioni commerciali, iniziò a vendere i tartufi samminiatesi in tutta Italia. Spediva per treno scatole di tartufi e per ottimizzare la conservazione brevettò un metodo sotto sale per il quale gli fu riconosciuto un premio alla Mostra Circondariale del 1924.
Era nato il commercio del tartufo, che nei decenni seguenti si sarebbe assai sviluppato: all'impresa dei Gazzarrini si aggiunsero quelle dei Gemignani a Balconevisi e dei Costagli alla Serra. Già prima della guerra, a riprova della grande produttività dell’area, queste imprese riuscivano a commercializzare ogni anno alcune tonnellate di tartufo bianco, mentre la cerca si allargava ai comuni vicini di Montopoli, Palaia, Montaione, Volterra, e figure di intermediari commerciali sono già documentate a Certaldo e Castelfiorentino.
Nel dopoguerra, nonostante il declino della mezzadria e l’avvento della modernità industriale, la produttività del commercio del tartufo aumentò, tanto che l’annata ‘54 viene ricordata come straordinariamente propizia. Negli anni ‘60 nascono le imprese commerciali delle famiglie Nacci di Corazzano e Savini di Palaia, che consolidano ulteriormente la struttura di intermediazione dell’area.
Nel dopoguerra, nonostante il declino della mezzadria e l’avvento della modernità industriale, la produttività del commercio del tartufo aumentò, tanto che l’annata ‘54 viene ricordata come straordinariamente propizia. Negli anni ‘60 nascono le imprese commerciali delle famiglie Nacci di Corazzano e Savini di Palaia, che consolidano ulteriormente la struttura di intermediazione dell’area.